IL CAMPIONATO DELLA TRIESTINA STAGIONE 2006/2007

Commento sul Girone di Andata della squadra alabardata

a cura di Emanuele

Purtroppo le opinioni sono sempre influenzate dai fatti più recenti ed, in questo caso, il fatto più recente è datato 10 febbraio ’07 quando, in un desolante Stadio Rocco tutto vuoto, la nostra amata Unione le ha meritatamente prese dal Treviso.

In un mese e mezzo l’euforia si è trasformata in leggera preoccupazione. In un articolo precedente avevo detto che il mese di dicembre avrebbe fatto chiarezza sulle reali possibilità di gloria di questa Triestina. Tutti sappiamo com’è andata, anche al di là dei nostri demeriti.
Non esiste alcun motivo per drammatizzare la situazione, è chiaro che però le ultime partite hanno riportato tutti con i piedi per terra, purtroppo. Se qualche settimana fa il punto di penalizzazione ed il furto subito dalla Juve avrebbero fatto pensare ad una mancata possibilità di essere al vertice, adesso quegli stessi punti permetterebbero invece di essere semplicemente più tranquilli a metà classifica.

In questo contesto si inserisce il mercato di gennaio il quale, anno dopo anno, sta diventando quasi più importante di quello estivo. Le società riescono quasi sempre ad imprimere un cambio di direzione alla stagione ed il mercato di quest’anno non si è sottratto alla regola. Per tutti ma non per la Triestina…

E, tutto sommato, non mi sento di essere negativo di fronte a questa situazione. I pezzi da novanta sono rimasti (Marchini non rientrava più in questa fascia vista l’inqualificabile voglia di giocare con l’Unione che aveva dimostrato) e qualche acquisto è stato fatto. Certo, nulla a che vedere con i movimenti di moltissime altre società (che hanno obiettivi diversi) ma probabilmente sufficienti per raggiungere quello che è l’unico obiettivo della stagione: la salvezza, nel modo più tranquillo possibile.

Ho litigato (in modo scherzoso e non) con vari amici, conoscenti e sconosciuti in merito ad alcuni giocatori della Triestina al centro degli eclatanti movimenti del nostro mercato. Il primo era Marchini: giocatore di assolute e indubbie capacità ma ormai completamente slegato dalla realtà triestina. Anche se il solito triestino malinconico lo sta già rimpiangendo, io sono contento che la Società abbia preso qualche euro e l’abbia accontentato mandandolo più lontano possibile. Ottima cessione!

Il secondo giocatore è Ruopolo: ho sempre affermato con tutti quelli con cui ho parlato che tra me e loro c’era qualcuno con non capiva assolutamente niente di calcio. Forse sono io a non intendermene dopo che ho continuato ad insistere che Ruopolo è un ottimo giocatore, con colpi importanti e caratteristiche atletiche fuori dal comune, o forse sono gli altri a non capire nulla quando lo hanno deriso, preso in giro e fischiato, affermando che fosse giocatore da Seconda Categoria

Ovviamente sarà il tempo a dare i responsi. Su Marchini penso ci siano pochi dubbi: la Serie A dovrebbe dargli quelle motivazioni che a Trieste aveva perso, facendolo tornare ad essere quel giocatore irresistibile che ha contribuito in modo determinante alla salvezza dello scorso anno. Ruopolo avrà ancora più tempo per far vedere le sue caratteristiche, vista la giovane età ed ovviamente la doppietta alla sua prima partita con l’Albinoleffe non è ancora segnale definitivo. Resta evidente che il vero problema di questa squadra sia l’attacco. .

Graffiedi è il miglior giocatore dal punto di vista tecnico di questa squadra ma non ha le caratteristiche per essere quello che fa da solo la differenza, anche se da lui è doveroso aspettarsi di più. Ha troppo bisogno di compagni adeguati per mettere in evidenza le sue caratteristiche! Piovaccari è ancora acerbo. Resta emblematica l’azione a pochi minuti dalla fine contro il Piacenza in casa. Ha saltato con una facilità disarmante i difensori per poi presentarsi davanti al portiere e calciare di punta tirando il pallone a tre - quattro metri dalla porta. Eliakwu è un mistero. Rimango assolutamente convinto che il suo problema sia la pressione che si è creato da solo ad inizio di campionato. Ci siamo aspettati troppo dal ragazzo e non abbiamo capito che non poteva essere un giovanottone di 20 anni il centro di attenzione della squadra. Su di lui si sono accentrate troppe pressioni, si sono create troppe aspettative… Della Rocca è ancora l’oggetto misterioso. Ancora ingiudicabile. Anche perché è giusto non fermarsi a queste prime apparizioni, altrimenti la sentenza sarebbe già negativa.