IL
CAMPIONATO DELLA TRIESTINA STAGIONE 2006/2007
Commento sulla seconda parte di
stagione del campionato alabardato
a cura di Emanuele
La difficoltà nel commentare questo momento della stagione alabardata deriva dal fatto che siamo nel bel mezzo di un’ennesima potenziale (ed auspicabile) inversione di tendenza.
L’avvicendamento
in panchina sembrava aver dato la scossa che ci si aspettava da un cambiamento
così traumatico. Successivamente la “bambola” presa dalla Juve sembrava aver
fatto molti più danni rispetto ad una normale partita persa contro una squadra
nettamente più tecnica, più tattica, più esperta e più motivata. Dopo quell’episodio
solo delusioni e l’impressione che il giocattolo, appena riparato, si fosse già
rotto di nuovo.
Da una parte il nostro preciso e puntuale quotidiano locale
non perdeva l’occasione per ribadire che ci fosse qualcosa di bacato all’interno
dello spogliatoio, con un allenatore già in bilico, dall’altra parte tutte le
frasi dei giocatori che, in ogni caso, si dimostravano fiduciosi, compatti nel
gruppo e vicini all’allenatore, lasciavano la sensazione che fossero le più
retoriche frasi di circostanza.
Le polemiche innescate dal
Capitano, proprio dal giocatore che dovrebbe impersonare l’anima della squadra,
che ha invitato i tifosi che avessero voglia di vedere un po’ di vero calcio ad
andare ad Udine, non hanno fatto altro che inasprire ancora di più i toni. E
quanto l’abbia pagata quella frase il Capitano è sotto gli occhi di tutti. L’applauso dopo il terzo rigore
consecutivo fallito (un record?) dovrebbe essere sufficiente per fargli capire
che Trieste non vuole andare ad Udine per vedere calcio-champagne ma pretende
semplicemente che le magliette dei giocatori dalla squadra del cuore siano da
buttare, causa straordinario sudore, al termine di ogni partita. I risultati
vengono di conseguenza… La
prestazione contro il Bari, da questo punto di vista, è stata emblematica. Le
carenze della squadra sono sempre le stesse. Con Ruopolo, non Van Basten, il
primo tempo sarebbe finito tre a zero. Nonostante le carenze ma con un cuore
grande così, alle fine, il risultato è arrivato, al termine, peraltro, di una
prestazione buona anche dal punto di vista tecnico e tattico.
Il Bari è stato battuto grazie
ad una grandissima coesione,ad una buona partita di tutti con le eccellenti
prestazioni di Marchesetti (qualcuno rimpiange ancora quello spocchioso di
Marchini?) e di Testini, quest’ultimo specialmente nel primo tempo. Dal mio
punto di vista non vanno sottovalutate le prestazioni di Briano (contestatissimo,
criticatissimo per le tantissime palle sbagliate ma fondamentale per l’apporto
temperamentale dato al centrocampo) e Piovaccari. Se il nostro centravanti
segnasse un terzo delle occasioni che gli capitano tra i piedi sarebbe giocatore
di altra categoria. Purtroppo non è ancora maturo per essere freddo sotto porta.
Comunque ha doti fisiche e tecniche di tutto rispetto.
Senza farci troppe illusioni, il
punto di domanda è: qual è la vera Unione?
E’ quella cinica ed anche un
po’fortunata della serie di risultati buoni con Varrella appena arrivato in
panchina?
E’ quella spenta, rassegnata,
molle e passiva della seconda serie, negativa?
E’ quella coriacea, unita,
incazzata ed orgogliosa della partita con il Bari?
Questo è il vero punto
interrogativo di questo fine stagione.
Con la prima e con la terza
versione la salvezza non è un problema.
Con la seconda versione si va a
giocare contro il Pizzighettone.
Sono rimasto, inoltre,
favorevolmente colpito dalla corsa verso la panchina dopo il gol di Pesaresi.
Non nascondo di aver pensato che questo nuovo mister avesse veramente già perso
lo spogliatoio. Una dimostrazione come quella con il Bari, invece, mi è sembrata
la più sincera attestazione di stima.
Per fortuna c’è subito la
partita di Frosinone che ci può dare le conferme che tutti aspettiamo…
Emanuele
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