IL
CAMPIONATO DELLA TRIESTINA STAGIONE 2008/2009
Commento sul campionato e la stagione della squadra alabardata
a cura di Emanuele
Penso che la stagione possa essere riassunta in una banalissima domanda: è stata una stagione assolutamente positiva vista la posizione finale oppure è stata una stagione assolutamente negativa vista la posizione finale?
La domanda contiene ovviamente l’essenza della stagione conclusa ad un soffio da play-off. La classica domanda da bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
Quelli che lo vogliono vedere pieno possono tranquillamente affermare che sia stato centrato abbondantemente l’obiettivo della stagione ovvero migliorare il risultato di una tranquilla salvezza dell’anno precedente.
Quelli che lo vogliono vedere mezzo vuoto hanno sicuramente ragione a rammaricarsi (ed anche arrabbiarsi) per il comportamento di una squadra la cui forza si è sgretolata, anche in modo quasi inspiegabile, proprio quando sembrava che il sogno play-off fosse già raggiunto.
Personalmente sono convinto che la Triestina abbia raggiunto il risultato che ha meritato.
Ha avuto tanto dai giocatori su cui ha scommesso, ha fatto qualche errore, ha dovuto sopportare qualche delusione ed alla fine si è posizionata sotto a quelle squadre che erano più strutturate, più preparate ed avevano probabilmente investito più denari sia nell’estate precedente, sia nel mercato di riparazione di gennaio.
Vediamo le scommesse vinte: secondo me il campionato di Antonelli è stato incredibile; ha avuto dei momenti di onnipotenza, dei periodi di forma da immarcabilità. Veramente bravo!
Io mi sento di catalogare tra le scommesse vinte anche i campionati di Agazzi, Cottafava, Minelli e Della Rocca ma anche Testini.
Agazzi è un portiere che deve crescere ma ha delle potenzialità incredibili;
Cottafava appena acquistato era stato etichettato come bollito ed invece è stato
il vero leader della squadra; Minelli, voluto a furor di popolo, ha avuto il
merito di non deludere le aspettative; Della Rocca che da eterno incompiuto ha
fatto probabilmente il campionato che nemmeno lui pensava di poter giocare,
sperando che questo gli dia la fiducia necessaria per crescere ancora.
Ho messo anche Testini anche se secondo me è una scommessa vinta solo a metà. Ha avuto periodi che ho definito da antidoping. Ha corso, lottato, fatto numeri di tutti i tipi ma… ma sono mancati almeno cinque suoi gol ed alla fine anche questo ha pesato nell’esito finale del campionato Parliamo degli errori: il primo grande errore, secondo me, non si deve riferire alla squadra ma alla società.
Nell’epoca della comunicazione, la gestione del calciomercato e della campagna acquisti sono state ridicole.
Il clima che si era creato attorno alla squadra all’inizio del campionato è stato assolutamente sproporzionato per negatività e pessimismo. Era abbastanza evidente che la squadra era tosta, era abbastanza evidente che il campionato non sarebbe stato solo di lotta per non retrocedere, eppure… eppure nemmeno gli sconti hanno portato pubblico al Rocco.
E’ brutto da dire ma questa dirigenza evidentemente non è simpatica ai triestini. Sarà il Presidente friulano, sarà il vicepresidente friulano, sarà il direttore generale friulano, sarà un Direttore Sportivo che da idolo indiscusso è diventato uno da criticare aspramente. Saranno tutte queste cose, o saranno altre, ma il tifoso triestino non è riuscito ad innamorarsi di questa Unione.
Altri piccoli errori sono stati fatti in sede di calciomercato. Prendere Eliakwu e non farlo mai giocare è stato un errore. Tenere Lima e fargli occupare sempre un posto in tribuna è stato un errore. Puntare su alcuni giovani di grandissimo avvenire e non farli mai giocare è stato un errore (Cossentino). Puntare il mercato di gennaio su Stankovic e non farlo mai giocare è stato un errore. E tutti questi piccoli errori hanno fatto sì che nel momento del bisogno, il momento in cui la squadra aveva bisogno di una rosa leggermente più ampia, i titolari sono arrivati con il fiato corto e dietro a loro non c’era nessuno.
Un altro errore, secondo me, è stato quello di affidarsi ad un allenatore che ha avuto il grandissimo merito di creare un gruppo solidissimo che, però, nel momento topico della stagione si è chiuso nelle sue certezze senza provare ad osare quel qualcosa in più che avrebbe potuto provocare quella scossa vincente ma anche qualche debacle in più, mettendo magari a repentaglio la sua panchina.
Erano anni che a Trieste non veniva così platealmente criticato un allenatore. La gente secondo me ha colto proprio questo: al di là delle scelte tecniche, quello che è emerso maggiormente è stato l’atteggiamento pavido avuto in troppe circostanze. Ha colpito moltissimo l’indecisione che sembrava emergere ogni volta che doveva fare i cambi per cambiare inerzia alla partita. Nel calcio di oggi si vedono poche squadre che non utilizzano tutte le risorse possibili dalla panchine. Vedere Ardemagni e Cia fare più minuti nel riscaldamento che in campo è stato veramente un insulto.
Chiudiamo con le piccole delusioni, quasi a riassumere il nostro stato d’animo. Due nomi su tutti: Granoche ed Allegretti.
Il primo ha responsabilità solo parziali. Veniva da un brutto infortunio e come tanti ha voluto probabilmente esagerare ne tempi di recupero. Quando è rientrato ha fatto il suo compito in qualche occasione ma, nonostante tutto, anche per lui rimane la sensazione che non abbia giocato al massimo delle sue possibilità nonostante, evidentemente, fossero inferiori a quelle dello scorso anno.
Allegretti… il capitano ha deluso non solo sul campo. Ritengo che il suo comportamento abbia influito molto negativamente anche nell’unione dello spogliatoio, proprio nel momento cruciale. Qualche infortunio diplomatico, qualche atteggiamento strano ed, ovviamente, qualche voce che ha iniziato a circolare in merito ad un capitano che, se ha potuto, ha cercato di mettere zizzania contro l’allenatore che improvvisamente l’aveva escluso, l’aveva messo in discussione dopo anni di regno a Trieste.
Il campionato 20008-2009 si conclude con l’amarezza di un sogno svanito, con la sensazione che sarebbe bastato veramente poco per “vedere” la A tramite i play-off, con il rammarico che si poteva fare di più, anche senza essere una squadra migliore di quelle che si sono date battaglia negli spareggi.
Poi alla fine i valori vengono fuori e, nonostante tutto, forse è giusto così. Notizie di questi giorni sono di una chiusura con Maran e della scelta di un allenatore che, oggi, appare come l’ultimo disponibile rimasto sul mercato, appena dopo che quello che la società aveva scelto ha chiesto di andare in A.
Ma non mi sento di essere né critico, né pessimista. Non oggi!
Aspettiamo che la società abbia fatto capire quali saranno gli obiettivi ed aspettiamo che abbia dimostrato di volerli raggiungere.
Buon Calciomercato e sempre Forza Unione !
Emanuele
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