Non mi aspettavo un rendimento
così positivo da parte sua. Lo scorso anno, seppur senza demeritare, non mi dava
l’impressione di essere così forte.
Era arrivato nel periodo peggiore, quando sembrava fosse stato acquistato per essere un rinforzo
ad una squadra già competitiva e, invece, man mano che si avvicinava il 31
gennaio, quella stessa squadra perdeva i pezzi migliori a causa delle esigenze
date dalle secche casse del T8. Penso che al 1° febbraio 2006 Allegretti
si sia chiesto chi gliel’aveva fatto fare a venire a Trieste, guardandosi
attorno e vedendo Azizou, Erpen & Co. Agostinelli quest’anno ha costruito la
squadra tenendo come punti fermi proprio lui, Eliakwu e Gege Rossi.
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Fonte: fotooktrieste.com |
E se gli
ultimi due stanno avendo risultati alterni, il capitano sta rispondendo alle attese del mister e, per quanto mi riguarda, sta addirittura stupendo per
qualità di gioco e continuità di rendimento. Penso che la fascia di capitano sia attorno al braccio dell’uomo giusto in quanto sia a livello tecnico-tattico ma
anche e soprattutto a livello mentale è il leader indiscusso di questa squadra. In fase offensiva, dal mio punto di vista, la sua principale forza è quella di avere
una potenza ed una precisione di calcio che sono sempre più rare nel gioco di oggi. E questa sua dote gli consente di aprire il gioco, cercando subito la profondità, con
lanci di 30-40 metri che non si vedevano al Rocco da un bel po’ di tempo. Talvolta si è anche reso pericoloso con tiri dalla distanza, proprio per queste stesse capacità.
L’unico appunto che si può fare è l’altissimo numero di punizioni e calci d’angolo che ha sprecato in queste partite. E’ evidente che gli sbagli derivano
dalla ricerca dello “schema perfetto”, che qualche volta è riuscito, ma in alcune circostanze (ultimi minuti di partita, in svantaggio) sarebbe stato molto più pericoloso
un bel cross in mezzo all’area, eseguito ad occhi chiusi, piuttosto che il cross millimetrico che ha ovviamente grandi margini di errore.
In fase difensiva, il suo temperamento lo porta ad essere una diga e gli consente di rincorrere tutti anche quando le energie fisiche sono quasi finite. Importantissimo
davanti alla difesa e, non a caso, prima delle debacles di fine 2006, la Triestina era una delle squadre con il minor numero di reti prese in saccoccia. L’aspetto
che si nota forse meno ma che è, secondo me, il più importante di tutti è il suo impatto mentale. Quante urla, quante parolacce verso i compagni che non eseguono gli “ordini”? Un
vero leader. E’ proprio il genere di giocatore dal quale si ricevono in silenzio i peggiori improperi anche quando ti insulta i parenti vicini e lontani…
Attualmente credo sia l’unico
giocatore purtroppo insostituibile.
Non mi pare di vedere in Briano
lo stesso dinamismo e la stessa capacità di calcio.
Non vedo in Rossetti la stessa
personalità e le stesse capacità difensive e nemmeno in Gorgone la stessa
capacità di essere il punto di riferimento per i compagni. E, per favore,
lasciamo stare Marchini (quanto spreco di classe)… che qualcuno se lo prenda,
prima possibile. Non esistono più le bandiere, i
giocatori-simbolo, e pertanto non mi aspetto che Allegretti giuri amore eterno a
Trieste ed alla Triestina ma sono sicuro che la sua casacca rosso - alabardata,
al termine di ogni partita, sarà adeguatamente sporca e sudata, come lo è stata
in questo inizio di campionato.
Il fatto che nel valzer di nomi
di questo calciomercato invernale non compaia mai il suo, mi rende tranquillo
anche se vorrei che, a riguardo, il 1° febbraio arrivasse presto.
Capitan Allegretti trasforma il rigore nella gara di Coppa Italia Triestina
- Siena 2-1 Fonte:
Claudio |