Ecco uno dei commenti che scrivo più volentieri, per almeno due motivi.
Il primo è anche per fare un po’ di autocritica. Ero tra i tanti che in passato lo avevano criticato. Non faccio finta di essere tra quelli (quali?) che nei suoi momenti peggiori lo hanno sostenuto. Ritenevo che non fosse un giocatore all’altezza della serie B e ritenevo che, pur non essendo particolarmente rapido, particolarmente veloce, particolarmente tecnico, fosse inconcepibile che avesse degli atteggiamenti addirittura da prima donna, come se fosse un talento sprecato ed incompreso.

Appena qualche giorno dopo il suo ultimo ritorno a Trieste, avevo seguito con attenzione una sua apparizione televisiva e mi era sembrato di cogliere un atteggiamento diverso, più umile ma allo stesso tempo più consapevole. Consapevole che gli allenamenti servono per migliorare e che gli allenatori quando e se lo meriti ti fanno giocare sempre. Ed infatti questo Princivalli è un giocatore diverso forse perché è un uomo diverso, più maturo. Meno chiacchiere e distintivo…
Il secondo motivo per cui ho piacere di scrivere questo commento è per il fatto che ritengo che Nicola sia sempre stato uno di quelli che la maglia la sentono veramente addosso. Uno di quelli che sono veramente orgogliosi di giocare per la loro città.

Uno di quelli che veramente magari rinunciano ad un po’ di soldi per stare a casa, per dare gioia ai loro concittadini, uno di quelli che quando giocano, lo fanno anche da tifoso e non solo da freddo professionista. Posso essere quasi sicuro che non è uno alla Godeas, non è uno di quelli che fanno un paio di dichiarazioni alla TV e rilasciano qualche intervista, così, solo per far innamorare qualche tifoso in cerca di beniamini. E che poi, ovviamente, appena trovano un’offerta più alta, vanno a dire che sono dispiaciutissimi ma che non si sono trovate le condizioni ideali (solo economiche) per poter giocare… Lui penso che abbia ancora una maglietta tipo “Triestino Purosangue”, penso che stia aspettando solo il momento per poterla far vedere ancora ai tifosi, penso che voglia segnare per gridare a tutti che Nicola Princivalli è un giocatore di Trieste ed un tifoso della Triestina.
E sono sicuro che la gente se ne sia comunque già accorta.
In questo campionato ho ritenuto scandalosi e persino offensivi i fischi che gli arrivavano ad ogni sua giocata, fischi anche quando non esisteva alcuna motivazione plausibile. Fischi arrabbiati, rancorosi, spregiativi…
E mi è piaciuto il suo atteggiamento, l’atteggiamento del nuovo Princivalli, tutto sostanza ed umiltà. Un atteggiamento che evidentemente gli ha fatto conquistare la fiducia di tutti. Di un allenatore che l’ha fatto entrare e non l’ha praticamente più tolto. Dei compagni di squadra che si affidano a lui e soprattutto di un pubblico che inevitabilmente ha dovuto ammettere che quello che era il peggior giocatore del mondo, quello più irritante, quello più scarso di tutti è, in pochissimo tempo, diventato il nuovo beniamino del Rocco.

Nessuno ricorderà tecnica sopraffina ma avrà sempre scolpita nella mente la visione di un ragazzo che da “fighetta” è diventato leone e come tale si comporta: sgomitando, saltando su tutte le palle alte, facendo decine di scivolate in ogni partita, provando con la giusta cattiveria qualche tiro da fuori, correndo dietro agli avversari e recuperando tanti palloni.

Non è diventato veloce, perché i miracoli non esistono, ma riesce comunque a far esaltare le sue doti che sono quelle che ha sempre avuto: lancio lungo, tiro da fuori ed un discreto controllo di palla.
Ma questi sono veramente dettagli tecnici che non sono così indispensabili per un idolo. Un idolo deve sudare, soffrire e vincere con la maglia della squadra per cui tu tifi,nulla di più… esattamente come Nicola Princivalli, questo nuovo Nicola Princivalli.

Forza Triestino Purosangue!

Nicola Princivalli, "el mulo" protagonista del centrocampo alabardato
 Fonte:triestinacalcio.it