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Giocatore del mese
 

Giocatore del mese di Marzo:

Riccardo Allegretti

“Un capitano, c’è solo un capitano"...
Ecco, con esagerata sintesi, quello che si potrebbe dire del nostro eroe, riprendendo in modo molto banale uno dei cori preferiti dalla curva.

Cercando di lasciar perdere le banalità, non possiamo invece dimenticare che non sono state solo rose e fiori, specialmente nella passata stagione.
Come si sa, però, il tifoso è normalmente frivolo. Basta baciare un paio di volte la maglietta, basta fare due dichiarazioni ruffiane, basta darsi due colpi sul cuore ed indicare la curva, che tutto viene perdonato.
C’è da dire che forse era stato mal interpretato, forse la dichiarazione aveva l’intenzione di dare la scossa all’ambiente in un momento di difficoltà, forse tante cose. Resta il fatto che in pochi avevano capito e digerito l’invito, proprio dal proprio capitano, a recarsi nelle ridenti località friulane per assistere a del bel calcio.


Fonte: fotooktrieste.com

Volendo essere assolutamente neutrali,  diciamo che Allegretti, che in quel momento aveva meritato qualche tentativo di linciaggio, ha altrettanto meritato di essere ritornato uno dei beniamini dell’Unione, e non solo per il fatto di esserne il capitano.
Diciamo che il gol-salvezza di Piacenza all’ultima di campionato ha aiutato…Tecnicamente e tatticamente, non possiamo non dire che, nel bene e nel male, la Triestina dipende da lui. Abbiamo visto quanto ogni sua prestazione sia stata condizionante per il resto della squadra, abbiamo anche visto che quando lui non ha giocato la squadra raramente ha vinto e giocato bene. La sua presenza, seppur con mano rotta e ditone, ha sempre pesato, anche mentalmente sul resto della squadra. Vengono in mente decine di calci d’angolo troppo corti, troppo lunghi, poco alti, poco bassi ma è evidente che restano nella memoria anche una serie di calci piazzati d’autore. Non ricordo esattamente per quanto sia durata, ma c’è stato un periodo piuttosto lungo dall’inizio di questo campionato che la squadra ha segnato esclusivamente su palla inattiva. E dire che il novanta per cento di quelle palle inattive le aveva calciate Allegretti non è un azzardo.Da un certo momento in avanti, quando anche la manovra si è fatta più fluida e l’attacco più efficace anche con palla in movimento, Allegretti si è tenuto qualche perla per le occasioni importanti, griffando alcuni dei più importanti risultati del girone di ritorno.

Il giudizio su Allegretti, comunque, non può e non deve essere fatto pensando esclusivamente ai calci da fermo, anzi. In mezzo al campo è quello che si prende le maggiori responsabilità, è quello che osa la giocata, che osa il lancio lungo, è quello che rischia, con personalità.  Le sue caratteristiche probabilmente sono uniche in questa rosa. Piangerelli, Princivalli e Gorgone non hanno la sua rapidità.

Proprio per dimostrare quanto importante sia Allegretti, io spero che nel futuro il salto di qualità della Triestina possa passare proprio per un’identità di squadra che sia a prescindere dal suo capitano. E’ vero che ci sono certi giocatori che non sono sostituibili (e Allegretti è uno di questi) ma è altrettanto vero che la dipendenza così forte verso un unico giocatore è assolutamente un grandissimo limite.

E se la Triestina vorrà veramente provare a volare un po’ più in alto, dovrà superare anche questo limite, sfruttando la forza di Allegretti solo come grandissimo valore aggiunto e non come assoluto ago della bilancia di ogni sconfitta e di ogni vittoria.

Avanti così, finchè calciomercato non ci separi


L'esultanza di Capitan Allegretti dopo la rete segnata con il Brescia, gara vinta 1-0
 Fonte:triestinacalcio.it

 

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