E pensare che l'estate aveva portato grandi polemiche sulla mancanza di un centravanti... Erano due anni che riflettevamo sul fatto che il giocatore dell’anno fosse il portiere, quasi a conferma di annate vissute col fiato corto in cui un portiere di categoria superiore era riuscito a farci guadagnare quei tre-quattro punti che alla fine si erano rivelati decisivi. E in entrambe le occasioni auspicavamo di poter scrivere un articolo su uno di quei giocatori che normalmente vincono questo tipo di classifiche, cioè un trequartista, un fantasista oppure una bella punta da venti gol… Ed eccoci accontentati! .

El Diablo è arrivato in punta di piedi, cambiando Paese, Continente ed Emisfero senza portarsi dietro una fama superiore alle reali qualità, anzi. La fama era quella di un giocatore che faceva tanti gol ma nei campionati minori dell’America Latina, non certo roba da far impennare gli abbonamenti! Anche all’inizio lo scetticismo generale era palpabile. Nel precampionato si ammetteva che il giovanotto era bravo, volenteroso ma si diceva che in estate ce ne sono di meteore…

Anche all’inizio della stagione ufficiale si pensava che i gol si sarebbero esauriti presto. “Non lo conoscono ancora”, “Sta sfruttando il suo entusiasmo”, “Fra un po’ si blocca e non segna più”, ecc… Ed invece quando i cinque gol iniziavano ad andare verso i dieci e poi verso i quindici e poi addirittura verso i venti, non c’è stato più nulla da fare; anche il più gufo dei commissari tecnici sempre presenti sugli spalti del Rocco, ha dovuto ammettere che quando uno fa venticinque gol nella Serie B messicana, è semplicemente perché la porta la vede e con il pallone sa cosa farci! Poi possiamo discutere sulla raffinatezza tecnica, possiamo discutere sull’eleganza, possiamo discutere su tutto quello che non è numeri. Se parliamo dei soli dati che rimarranno negli annali, allora dobbiamo tutti arrenderci al fatto che Granoche è un giocatore di altissimo livello. Certo, deve probabilmente migliorare nella protezione del pallone (cosa che Della Rocca ad esempio fa molto meglio di lui), deve imparare che il suo habitat è l’area di rigore e che quando si allontana troppo dal “box” perde gran parte della sua efficacia, ma sono dettagli… Avremmo fatto carte false per riprendere Fava, lo abbiamo anche insultato per non aver accettato l’offerta della Società. Ringraziamolo!

Forse sarebbe stato lui il titolare, forse Granoche non sarebbe stato costretto a giocare sempre, si sarebbe iniziato a dire che con Fava avrebbe avuto più possibilità di crescere senza pressioni, capire il calcio italiano dalla panchina senza il rischio di bruciarsi, ecc, ecc… Aggiungiamo anche che il contesto iniziale prevedeva che il titolare fosse Della Rocca, un Della Rocca che cercava per l’ennesima volta una consacrazione definitiva e che invece, per l’ennesima volta, si è infortunato durante il precampionato.

Se consideriamo almeno queste due coincidenze, possiamo dire che questa è stata senza dubbio l’annata di Pablo, una di quelle annate in cui tutto va per il verso giusto e lo si capisce anche da queste cose. Poi è chiaro che uno ci deve mettere del suo e la fortuna va “aiutata” ma da terza punta El Diablo si è trovato titolare obbligato.

E’ chiaro che per essere un’annata perfetta non ci sarebbe dovuto essere l’infortunio ma, guardando il bicchiere mezzo pieno, nonostante l’impossibilità di combattere per la vittoria della classifica dei cannonieri, è forse proprio quell’infortunio che di darà la possibilità di esultare ancora per i suoi gol, nella prossima stagione.
E vediamo se riuscirà a smentire tutti quelli che dicono che non riuscirà a ripetersi…

Forza Pablo, guarisci presto e soprattutto bene!

Pablo Granoche in Triestina - Messina 1-1 mette a segno la prima rete in alabardato
 Fonte: Claudio