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Alessandro Ravalico giornalista de "Il Piccolo"
 

Alessandro Ravalico giornalista de "Il Piccolo"

1)  Qual’e’ la sua opinione sulla serie B al Sabato pomeriggio e sul calo di spettatori allo stadio che non riguarda solo il torneo cadetto?

A domanda complicata risposta semplice: il calcio ormai non è più uno sport. Punto.

2) Come le sembra la Triestina 2005/2006 dopo i molti cambiamenti di giocatori e tecnici ? e dove puo’ arrivare vedendo anche le altre formazioni del campionato  ?

Una squadra completa. Con cambiamenti forse troppo rapidi ma quasi tutti necessari. Quasi tutti, sia ben chiaro. La serie B è il campionato più pazzo che ci sia al mondo: tutto può accadere, vista anche la penuria di squadroni stile Sampdoria, Palermo e Genoa. Equilibrio totale in un mare di mediocrità. Basta infrangersi un paio di volte sugli scogli e si cola a picco, altrettante folate di vento favorevole e si può volare verso isole felici e lontane più della mia età. Ah si, sono nato 45 anni fa.  

3) La squadra rosso – alabardata ha una rosa ampia con elementi giovani ed esperti. Come vede i nuovi innesti e quali giocatori potrebbero essere la rivelazione o avere il rilancio quest’anno?

La Triestina ha un portiere vero, un difensore centrale da serie A e un centrocampista mancino come non aveva avuto mai. Tre innesti che completano un telaio fatto di giocatori con tanta voglia di rivalsa. In fondo la vera rivoluzione è tutta qua. Al resto ci pensa la vecchia guardia. La certezza di avere fatto il proprio dovere oltre l'ultima giornata è una forza che non ha pari. E che trascina gli altri.

4) Da alcune settimane Pietro Vierchowod allena la Triestina. Come le sembra come tecnico e come persona il neo mister ? Come si e’ inserito in questa esperienza alabardata ?

Puntiglioso. Ama mettere i giocatori a proprio agio in campo riservandogli i loro ruoli naturali. Filosofia semplice ma che porta lontano. Come si è inserito nella Triestina? Con un tackle, senza guardare in faccia nessuno. Come ai bei tempi da stopper rognosetto e perciò temuto. Dentro e fuori dal campo

5) La società alabardata da fine Maggio ha cambiato proprietario da Amilcare Berti a Flaviano Tonellotto. Come le sembrano questi primi mesi di gestione del presidente Tonellotto e delle sue idee che hanno fatto molto parlare e discutere che hanno riguardato giocatori, tifosi e stampa?

Le idee ci sono e pure condivisibili. Ci vorrebbe tanta pazienza per riuscire a metterle in pratica. E per Tonellotto la pazienza sembra essere un optional. E' un impulsivo, a volte lunatico, carattere forte e deciso, convinto delle sue idee. D'altronde senza queste qualità nella vita non si va da nessuna parte. Deve ancora imparare che per potere avere una città alle spalle bisogna prima integrarsi nel contesto che la circonda. Con umiltà. Ci sta arrivando pian piano. Confidenza? Personalmente lo ritengo il presidente più simpatico con il quale abbia mai avuto a che fare. La sua miglior dote? Non portare rancore. Il maggiore difetto? Non sapere contare sino a cento quando necessario. Il suo sogno? La Triestina in serie A. Per me è un po' come guardarmi allo specchio

Intervista dell' 8 Ottobre 2005

 

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