LA STORIA ALABARDATA
Il contributo alabardato nella Coppa delle Alpi 1960 e il titolo di capocannoniere a Taccola
a cura di Marco Bagozzi
Il palmares della gloriosa Unione Sportiva Triestina 1918 si riduce a 5 campionati vinti (serie B 1957-58; serie C 1961-62; serie C1 1982-83; serie D 1971-72 e 1975-76), ad una Coppa Italia di Serie C (1993-1994) e ad un Torneo Anglo-Italiano (1979-80).
C’è però una defunta manifestazione vinta dalla Federazione Italiana alla quale la Triestina, assieme ad altre 7 compagini, ha contribuito in maniera significativa per portare a casa la vittoria: la Coppa delle Alpi, organizzata per la prima edizione dopo la conclusione della stagione 1959-60 dalla federazione italiana e da quella svizzera. La Coppa ha uno svolgimento particolare: le federazioni convocano 8 squadre ciascuna, che dopo un sorteggio si scontreranno fra di loro in un incontro di andata e ritorno e vincerà la federazione che porterà a casa più punti: 2 a vittoria, 1 a pareggio. Medesimo sistema era utilizzato per la Coppa dell’Amicizia italo-francese.
Il decennio degli anni ’60 fu per il calcio svizzero un periodo di declino dopo i risultati ottenuti nel secondo dopoguerra (quarti di finale ai Mondiali del 1954), ma rappresentava comunque una nazione calcisticamente evoluta, visto che partecipò ai Mondiali del 1962. La Triestina allenata da Guglielmo “Memo” Trevisan dopo aver sfiorato la promozione in serie A (arrivò quarta alle spalle di Torino, Lecco e Catania) fu convocata per la Coppa delle Alpi, assieme a Roma (9° in serie A), Alessandria (17° in serie A retrocessa), Verona (8° in serie B), Catanzaro (8° in serie B), Napoli (13° in serie A), Catania (3° in serie B promosso) e Palermo (16° in serie A retrocesso).
Le migliori squadre italiane vennero riservate per la Coppa dell’Amicizia, con le ben più impegnative compagini francesi. L’Associazione Svizzera di Football invece convocò Young Boys (1° in Divisione Nazionale A – campione di Svizzera), Le Chaux de Fonds (3° in Divisione Nazionale A), YF Zurigo (1° in Divisione Nazionale B), Brühl (3° in Divisione Nazionale B), Biel-Bienne (2° in Divisione Nazionale A), Friborgo
(2° in Divisione Nazionale A), Lucerna (5° in Divisione Nazionale A) e Zurigo
(4° in Divisione Nazionale A).
Il sorteggio riservò alla Triestina il Lucerna, con gara di andata allo Stadio Allmend di Lucerna il 19 giugno 1960 e ritorno all’allora Stadio Comunale di Valmaura il 26 giugno.
La squadra svizzera è allenata dal totem tedesco della panchina Rudolf Gutendorf, aveva appena vinto la Coppa di Svizzera (finale contro il Grenchen, 1-0) e si era qualificata per la prima edizione della Coppa delle Coppe (verrà eliminata dalla Fiorentina, poi vincitrice). Fra le fila dei biancoblu ci sono il bomber Peter Lüscher, autore di 18 gol in campionato, il tedesco Erich Hahn, il portiere della nazionale Antonio Permunian e Robert Blätter, il match winner in Coppa di Svizzera.
Gli altri accoppiamenti sono Roma-Young Boys, Alessandria-Le Chaux de Fonds, Verona-YF Zurigo, Catanzaro-Brühl, Biel-Bienne-Napoli, Friborgo-Catania e Zurigo-Palermo.
Con le prime quattro gare giocate in Italia, la nostra Selezione si porta già sul 6 a 2, ma le squadre italiane si difendono bene anche in trasferta con le vittorie di Catania e Palermo. Sconfitte per Napoli e Triestina. Gli alabardati soccombono al Lucerna per 4-3. Gli svizzeri segnano con Gutendorf e Moscatelli, entrambi doppietta, mentre i giuliani vanno in gol con il goleador Romano Taccola, doppietta, e Giuliano Fortunato. Nella prima mezz’ora il Lucerna ha dominato l’incontro, mettendo a segno ben tre reti. La tardiva reazione alabardata ha portato ad una riduzione del distacco, prontamente ristabilita dai padroni di casa. Il Corriere dello Sport parla comunque di «alabardati usciti dal terreno di gioco a testa alta».
Tabellino gara Lucerna - Triestina 4-3 Marcatori: 13’pt Gutendorf ,19’pt Gutendorf, 28’pt Moscatelli, 42’pt Taccola; 13’st Fortunato, 17’st Moscatelli, 18’st Taccola.
Lucerna: Kunz, Schumacher, Stehtenberger, Hofmann, Cerutti, Arn, Gutendorf, Hahn (32’ Blätter), Lüscher, Frey, Moscatelli
All. R. Gutendorf
Triestina: Bandini, Frigerio, Brach, Szőke, Varglien, Begraffi, Fortunato, Cazzaniga, Demaria, Taccola, Del Negro
All. G. Trevisan
Arbitro: Ferrari (Ita)
Il primo turno si chiude sul 10-6 per l’Italia.
Le gare di ritorno si giocano a campi invertiti e si concludono con ben 5 pareggi ed appena 2 vittorie italiane, quella del Catania (addirittura 7-2 contro il Friborgo), unica squadra italiana a vincere entrambe le gare (per gli svizzeri è il Le Chaux de Fonds contro l’Alessandria), e della Triestina, con Taccola ancora autore di una doppietta (oltre che sfortunato colpitore di un palo e di una traversa) per rimontare il vantaggio iniziale di Lüscher, che approfittava di un errore di De Min e Frigeri. Le cronache riportano una gara con poche emozioni, con la Triestina che territorialmente e tatticamente ha dominato la gara, ma «ha fallito l’occasione di fare un grosso bottino di reti e ciò in seguito all’inveterato difetto di insistere nell’azione lungamente e lentamente costruita». Segnaliamo anche i meriti di Kunz, il portiere elvetico, vero “paratutto” e l’esordio del ventenne Bruno Rocco, primogenito del Paron. Tabellino gara
Triestina - Lucerna 2-1
Marcatori: 16’pt Lüscher, 17’'pt Taccola; 13’st Taccola Triestina: De Min, Frigeri, Brach, Szőke (Degrassi), Varglien, Degrassi, Fortunato, Puia, Secchi (Rocco), Taccola, Del Negro
All. G. Trevisan
Lucerna: Kunz, Schumacher, Glaus, Arn, Hofmann, Hertle, Wolfisberg, Hahn, Frey, Lüscher
All. R.Gutendorf
Arbitro: Gulde (Svi)
Il risultato conclusivo è di 19 a 13 per l’Italia, con il Catania sugli scudi per le due vittorie e la Triestina che si è comunque disimpegnata con ottimi risultati contro un avversario più quotato. Il commento del Corriere dello Sport: «se piccole delusioni si sono avute, esse sono venute più dalle squadre maggiormente accreditate che dalle altre di minor prestigio», con chiaro riferimento al Napoli e alla Roma, fermati sul pareggio nelle gare di ritorno. Ulteriore soddisfazione per gli alabardati è il primo posto di Romano Taccola nella classifica dei cannonieri, in coabitazione con il friulano Guido Macor, “bomber” del Catania. Se è vero che nessuna squadra delle otto partecipanti al torneo rivendica nel proprio palmares questa vittoria è importante sottolineare come la Triestina ha partecipato a questa vittoria internazionale.
La Coppa delle Alpi venne giocata per un’altra edizione con questo svolgimento, per poi diventare un torneo ad eliminazione diretta tra il 1962 e il 1987, con la sola eccezione delle edizioni 1966 e 1967 giocate con un girone all’italiana. Fino all’edizione del 1966 giocarono solo squadre italiane e svizzera, con l’edizione successiva e fino a quella del 1969 vennero invitate anche squadre della Germania Occidentale. Nell’edizione del 1971 venne ripristinato il torneo italo-svizzero, mentre dal 1972 al 1987 le federazioni organizzatrici furono solo quella francese e svizzera.
La Coppa delle Alpi non può essere minimamente paragonata alle Coppe europee principali, ma ha rappresentato per quasi tutte le squadre che vi parteciparono l’esordio in competizioni internazionali ufficiali (la Roma esordì nel 1931 nella Coppa dell’Europa Centrale e il Napoli nella medesima competizione nel 1934).
Marco
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